Gli Angeli del MaraisGli Angeli del Marais

Angeli su vetro policromo al Musée Carnavalet, 23 rue de Sévigné 75004

Hotel Liberal Bruant

1 rue de la Perle, 3rd arrondissement            
Gli Angeli dell’architetto
Due puttini danzanti sul frontone di una lussuosa residenza cittadina nel cuore del Marais, adornano l’oculus – una finestra di forma circolare- con ghirlande floreali, mentre frutti, fiori e foglie schizzano fuori da giganti cornucopie posizionate ai loro piedi. Erano tempi di grande lusso e splendore quelli in cui regnava Luigi XIV, il Re Sole, e l’intricato e abbondante bassorilievo ne è una testimonianza.
 
Questa residenza privata era di proprietà dell’architetto Liberal Bruand, un uomo eccezionalmente dotato che era stato nominato architetto ufficiale del re dopo aver dato prova di sé con progetti quali quello della cappella dell’ospedale Salpetriere e della Basilica di Notre Dame des Victoires. Un vero maestro dello stile classico francese, Bruant era sostenitore di un’architettura semplice e senza fronzoli legata ai concetti di solidità, utilità e armonia matematica.

Gli Angeli dell' Hotel de Soubise

Hotel de Soubise - 60 rue des Francs-Bourgeois, 3rd 

Posizionati agli angoli dei timpani di una delle residenze più belle di Parigi, due copie di teneri cherubini alati di Robert Le Lorrain aggiungono un tocco estroso e stravagante alla sua facciata estremamente classica.

Le Lorrain aveva trasferito il proprio studio nella vicina rue de Meslay subito dopo il suo ritorno da Roma, dove il suo eccezionale talento gli era valso una pensione di sei anni a Palazzo Mancini per studiare i lavori dall’antichità al Rinascimento e realizzare delle sculture.

La permanenza di Le Lorrain fu abbreviata da un disturbo al petto – molto comune agli scultori, in costante contatto con la polvere delle pietre e del marmo – ma una volta ritornato a Parigi gli furono commissionate statue di angeli, santi e figure mitologiche da inserire in cattedrali, chiese e nel castello di Versailles.
Gli angeli dell’Hotel de Soubise, con le loro pose vivaci e variegate che creano scenici giochi di luci e ombre, esprimono il nuovo stile Barocco che Le Lorrain ha appreso nel suo soggiorno in Italia. Furono scolpiti all’incirca nel 1708, quando la residenza, in precedenza il cinquecentesco Hotel de Clisson, venne fatto interamente ristrutturare dall’architetto Pierre-Alexis Delamair per l’incantevole principessa Anne de Rohan-Chabot.

L’angelo sulla sinistra sorregge una bandierina orlata e avvolge un vessillo con la testa di Medusa mentre il suo compagno con il visetto più scuro è seduto con una spada tra le mani: il tutto con equipaggiamenti militari appropriati alla carica di François de Rohan, principe de Soubise e generale luogotenente dell’armata reale. Sulla destra, un altro duo di cherubini è posizionato davanti un cumulo di foglie. Un monello angelico è inclinato in avanti in una posa sinuosa mentre il suo compagno regge una mazza d’araldo, l’emblema di Mercurio, simbolo del commercio e della negoziazione; forse un rimando agli altri uffici del principe come governatore di Champagne, Berry e Brie.

Nel 1697 Frnçois de Rohan aveva già acquisito l’Hotel de Guise, proprio all’angolo dell’attuale rue des Archives. Sua moglie, Anne de Rohan-Chabot, dama di compagnia alla corte di Versailles, aveva catturato l’attenzione di Luigi XIV; circolava la voce che la nuova casa non fosse costata tanto al marito perché “il re aveva fornito il legno (le corna del marito tradito) e i sui amici avevano provveduto alle pietre” (quelle che gli avevano lanciato, figurativamente parlando).

Non si badò ai costi per il design, con il suo splendido cortile circondato da portitci colonnati e un vasto giardino sul restro della proprietà. La simmetria classica e sobria della facciata è decorata molto accuratamente con sculture di Le Lorrain: i cherubini agli angoli del tetto sorreggono i simboli delle arti e delle scienze; le oziose figure femminili sedute sugli spioventi del timpano personificano la Gloria e la Magnificienza; e allegorie delle quattro stagioni adornano la prima storia.
 
A partire da un decreto di Napoleone del 1808, la casa divenne proprietà dello Stato. Oggi è la sede degli archivi nazionali e ospita sale d’esposizione per il Museo della Storia di Francia.

L’angelo della Morte

Hotel de la Mercy - 45 rue des Archives, 3rd arrondissement

L’angelo della Morte si libra al di sopra di una meridiana sul muro ovest della proprietà, un tempo utilizzata dall’Ordine di Mercy, un ordine Cattolico Romano fondato nel 1218 all’epoca delle Crociate. Un piccola comunità che sacrificarono le proprie vite e i propri beni terreni per riscattare i Cristiani decatudi e presi in ostaggio come schiavi dai Musulmani. Nel 1613 Maria de Medici concesse ai preti di costruire i propri alloggi in questo ex convento nel Marais. Sotto Francesco I, divenne un ordine monastico agostiniano.

Fu chiuso durante la Rivoluzione francese e trasformato in una prigione con il fine di ospitare tutti coloro che erano in attesa della propria sentenza ai tempi del Terrore, quando migliaia di uomini incontrarono una morte prematura alla ghigliottina.

Uno può solo immaginare i pensieri dei condannati, contare le loro ore mortali mentre contemplano il dipinto di questo vecchio e crudele angelo, allegoria del Tempo. Egli punta infaustamente alla prima ora come se fosse un macabro promemoria della fugacità del tempo mentre la sua ala sinistra alzata fa ombra all’oscuro profilo della arcigna falce che si invola furtivamente, simbolo delle anime umane che vengono tagliate e raccolte. L’angelo della Morte va avanti, senza ostacoli e senza pietà.

Lo sbalorditivo dipinto della meridiana del XVII secolo è un affresco, una parola derivante dal latino che significa “fresco”. Pigmenti colorati con dell’acqua vengono applicati ad un intonaco di gesso appena calcinato. La tecnica risale all’antichità e permette di creare dipinti che, come questo, possono durare secoli.

Rosemary Flannery è una scrittrice americana e una guida turistica residente a Parigi. Il suo libro, Gli angeli di Parigi, saranno pubblicati nel 2013 da The Little Book Room NYC.
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© Rosemary Flanery, Photos Pascal Fonquernie and Rosemary Flanery